Prolasso degli organi pelvici
Il prolasso degli organi pelvici è una condizione in cui gli organi pelvici, come l’utero, la vescica o il retto, scivolano dalla loro posizione anatomica normale nella cavità pelvica o nella vagina.
Il prolasso degli organi pelvici è più comune nelle donne in particolare sopra i 50 anni di età, nell’arco della vita colpisce 1 donna su 11, tuttavia, può colpire anche gli uomini.
Quali sono le cause dell’abbassamento del pavimento pelvico?
Le cause esatte del prolasso degli organi pelvici possono variare da persona a persona, ma solitamente sono il risultato di una combinazione di fattori. Alcune delle possibili cause e fattori di rischio includono:
- Debolezza dei muscoli pelvici: la debolezza dei muscoli del pavimento pelvico è una delle principali cause del prolasso degli organi pelvici. Questi muscoli svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere gli organi pelvici e prevenire il loro cedimento.
- Gravidanza e parto: la gravidanza e il parto naturale possono causare un indebolimento dei muscoli pelvici e dei tessuti di supporto a causa della pressione esercitata e delle possibili lacerazioni durante il parto.
- Invecchiamento: con l’invecchiamento,i legamenti ed i tendini, compresi quelli del pavimento pelvico, possono diventare meno elastici e meno capaci di mantenere gli organi nella posizione corretta.
- Isterectomia: l’asportazione chirurgica dell’utero (isterectomia) può aumentare il rischio di prolasso degli organi pelvici, poiché l’utero è un importante punto di supporto per gli altri organi pelvici.
- Obesità: l’eccesso di peso corporeo può esercitare una pressione aggiuntiva sui muscoli pelvici e sui tessuti di supporto, aumentando il rischio di prolasso.
- Tosse o stitichezza cronica: la tosse cronica, come quella causata dalla bronchite cronica o dal fumo, può mettere sotto sforzo i muscoli pelvici. La stitichezza cronica e gli sforzi durante la defecazione possono anch’essi aumentare il rischio di prolasso.
- Fattori genetici: alcune persone potrebbero avere una predisposizione genetica al prolasso degli organi pelvici, con una maggiore suscettibilità a sviluppare la condizione.
È importante notare che il prolasso degli organi pelvici può variare in gravità e sintomi da persona a persona. Vediamo insieme quali organi possono essere coinvolti.
Organi pelvici: tutte le tipologie di abbassamento pelvico
Il prolasso pelvico può coinvolgere uno o tutti gli organi della cavità pelvica contemporaneamente e può essere classificato in base agli organi coinvolti. Ecco le tipologie di prolasso pelvico più comuni:
Prolasso dell’utero o apicale (Isterocele)
Questo è uno dei tipi più comuni di prolasso pelvico nelle donne. Rappresentato dalla discesa dell’utero nella vagina. Può variare in gravità da un lieve abbassamento dell’utero sini ad una eversione completa
Prolasso della vescica o anteriore (Cistocele)
Discesa della vescica nella cavità vaginale, può causare incontinenza o disuria.
Prolasso del retto o posteriore (Rettocele)
Questo tipo di prolasso coinvolge il cedimento del retto nella vagina. Può causare stitichezza, difficoltà nell’evacuazione intestinale e sensazione di peso nella parte bassa dell’addome.
Dott. Nicola Laruccia
Medico chirurgo specializzato nel trattamento del prolasso degli organi pelvici
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Prolasso pelvico sintomi
A seconda della sede interessata i sintomi possono essere:
- Sensazione di peso o pressione nella vagina o nella parte bassa dell’addome;
- Dolore o disagio durante il rapporto sessuale;
- Urinare frequentemente o avere difficoltà a svuotare completamente la vescica;
- Incontinenza urinaria, perdita involontaria di urina;
- Dolore durante i movimenti intestinali, stitichezza o difficoltà nell’evacuazione intestinale.
I sintomi possono possono essere influenzati da fattori come l’età, il grado di prolasso e la salute generale. È importante che le persone con sintomi sospetti di prolasso pelvico consultino un medico specializzato in urologia per una valutazione completa e un piano di trattamento appropriato.
Quali esami fare per avere una diagnosi?
Per avere una diagnosi è necessario sottoporsi ad un’espolrazione vaginale durante il quale il medico valuta l’entità del prolasso. Durante l’esame alla paziente viene chiesto di simulare dei colpi di tosse o un atto di defecazione.
Le procedure di valutazione comprendono test di funzionalità della vescica e del retto.
In situazioni di difficoltà nella minzione o incontinenza, è importante valutare la funzionalità vescicale con un’esame urodinamico.
Abbassamento pavimento pelvico: come si cura?
Il trattamento del prolasso degli organi pelvici si adatta ai sintomi individuali della paziente, mirando a migliorare la sua qualità di vita. Inizialmente, i medici sorvegliano attentamente la paziente e i suoi sintomi. Se i sintomi sono fastidiosi, le opzioni di trattamento possono comprendere:
- Esercizi per il pavimento pelvico: come gli esercizi di Kegel, che possono alleviare i sintomi come l’incontinenza da sforzo, ma non affrontano direttamente il prolasso. Questi esercizi rafforzano i muscoli pelvici e possono essere associati o meno a dispositivi di biofeedback o stimolazione elettrica per migliorare la corretta contrazione dei muscoli del pavimento pelvico.
- Pessario: un dispositivo inserito nella vagina per sostenere gli organi pelvici. È utile nelle donne in attesa di un intervento chirurgico o in quelle che non desiderano o non possono essere operate. Il pessario può alleviare i sintomi ma non è una cura.
Prolasso organi pelvici: chirurgia
Se le terapie conservative non funzionano esistono diverse opzioni chirurgiche che includono la riparazione dei tessuti pelvici deboli o l’uso di reti di supporto.
Colposacropessi
La colposacropessi è un tipo di intervento chirurgico per il prolasso degli organi pelvici che mira a ripristinare la posizione anatomica corretta degli organi pelvici.
L‘intervento è di tipo mini invasivo e prevede l’accesso all’area pelvica attraverso delle piccole incisioni addominali. L’ancoraggio degli organi pelvici attraverso una rete ad una struttura stabile (l’osso sacro) avviene in chirurgia robot assistita.
Per questo intervento, generalmente, la degenza è molto breve, 3 giorni circa. La procedura mini invasiva robot assistita riduce sensibilmente il rischio di contrarre infezioni, la probabilità di recidiva, migliora o elimina i sintomi associati al prolasso pavimento pelvico e mantiene la funzione sessuale della paziente.
Tempi di recupero
Durante i primi dieci giorni post operatori è necessario ridurre al minimo, meglio evitare completamente, qualsiasi tipo di sforzo fisico come attività domestiche, sollevare persi, trasportare sacchetti della spesa o secchi d’acqua.
Per le prime 4 settimane post intervento è sconsigliato praticare qualsiasi forma di sforzo e i rapporti sessuali. Generalmente queste attività possono essere reintrodotte nella quotidianità, gradualmente e con l’approvazione del medico.
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